Monday, May 15, 2006

Il mal di testa. Un rompicapo per medici e pazienti.

Poche persone possono vantarsi di non aver mai sofferto di mal di testa nel corso dello loro vita. La cefalea è infatti un disturbo quasi universale nell’esperienza umana. Per qualcuno può essere soltanto un aspetto episodico occasionale, per altri invece può essere la manifestazione di una malattia cronica disabilitante oppure il primo sintomo di una grave malattia. Ad esclusione delle forme secondarie, cioè quelle dovute a tumori, emorragie, sinusiti, ecc., che sono, per fortuna, le meno frequenti, la maggior parte delle cefalee non riconosce una causa specifica e per questo vengono etichettate col termine di cefalee primarie. A questo gruppo appartengono la cefalea tensiva, la forma più frequente, l’emicrania e la cefalea a grappolo. Quest’ultima molto rara e di interesse quasi esclusivamente del sesso maschile.
Rispetto a qualche anno fa molti progressi sono stati fatti sotto l’aspetto diagnostico e terapeutico. Tuttavia, anche se le conoscenze sui meccanismi che stanno alla base delle cefalee sono aumentate, ancora ben poco si sa sulle cause specifiche.
In alcune forme di emicranie familiari sono stati infatti individuati alterazioni a carico di 3 geni specifici. Purtroppo, queste alterazioni giustificano solo una piccola percentuale di forme di emicrania.
L’emicrania è una forma di cefalea primaria in cui il dolore è prevalentemente localizzato ad un lato della testa, ma non necessariamente, ed è di tipo pulsante o martellante, a differenza della cefalea tensiva in cui, di solito è diffuso, molto simile ad un cerchio o un casco che stringe la testa. Nella cefalea a grappolo, invece, è molto intenso, tipo una lama di coltello che penetra dietro l’occhio che spesso è anche arrossato e lacrimante durante l’attacco. Questi aspetti, insieme con la presenza o meno di altri sintomi associati, quali nausea, vomito, fastidio alla luce, ai rumori e agli odori, molto frequentemente da soli sono in grado di orientare la diagnosi. E’ necessario comunque, come si diceva poc’anzi, escludere altre cause. Ciò è attualmente possibile effettuando, dopo una valutazione neurologica approfondita, una RM (risonanza magnetica) encefalica. Se l’emicrania è preceduta da disturbi transitori della vista o di alcune funzioni nervose, cosiddetta emicrania con aura, è necessario anche un ecocardiogramma al fine di escludere lievi anomalie cardiache congenite spesso associate a questo tipo di cefalea. Circa il 40% delle persone che soffrono di emicrania non si recano da un medico in quanto sono convinte che non esiste una terapia specifica. Pur non disponendo di un farmaco ideale, cioè in grado di dare un sollievo rapido, immediato e duraturo, senza comportare effetti collaterali, oggigiorno sono presenti sul mercato farmaci molto selettivi, i cosiddetti triptani di nuova generazione, che hanno molte delle caratteristiche del farmaco ideale. Molto efficace, come sempre più frequentemente segnalato dalle riviste scientifiche, l’approccio integrato, consigliato soprattutto nei bambini, nelle donne in gravidanza e nelle forme di cefalea cronica resistente ai comuni trattamenti o secondarie all’abuso di farmaci. Questo tipo di approccio prevede il ricorso a interventi non farmacologici, quali tecniche di rilassamento, rimedi omeopatici, agopuntura e prodotti fitoterapici. Sempre a livello preventivo, in alcune persone, è risultato molto efficace l’esclusione dalla dieta di alcuni alimenti quali formaggi stagionati, vino rosso, cioccolato e conservanti vari.

News 33. Circa la metà delle persone sottoposte a cicli di agopuntura hanno avuto una riduzione del loro mal di testa. È quanto emerso da uno studio pubblicato sull’ultimo numero di Lancet Neurology effettuato in Germania su 900 persone. L’aumento delle endorfine, specie di antidolorifici naturali prodotti dal nostro organismo, provocato dall’agopuntura potrebbe essere la giustificazione del miglioramento.

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