Monday, May 15, 2006

La Pulsatilla di Tzatelet

Meta preferita fino a qualche anno fa di gite scolastiche primaverili adolescenziali non autorizzate e poi luogo di ritrovo per fidanzati alle prime armi.
Tzatelet, o meglio, per i romantici, quota BP. Attualmente percorso campestre ideale per distratti marciatori domenicali. Riserva invece da valorizzare e proteggere per la flora che ancora si può scoprire. Oltre ad essere spunto per passeggiate salutari fuori porta, sia per residenti che per turisti attempati.
Circa 30 minuti a piedi dall’Arco d’Augusto. Gli stessi consigliati dai medici due volte a settimana per allontanare acciacchi cardiocircolatori e simili.
Quest’anno sono stato fortunato, perché la primavera è arrivata in ritardo. L’altra domenica, con mia enorme sorpresa, arrivato poco prima della “vetta” , il mio sguardo si è fermato su una piantina curiosa, che non avevo mai notato prima. In altre mie escursioni, lungo il sentiero sterrato, avevo avuto modo di apprezzare primule, cespugli di uva ursina in fiore, rose canine e berberis con ancora le bacche rosse essiccate appese ai rami, violette, cipollacci, allarie, muscari, vulneraria, borsa pastore, giaggioli, fiordalisi, tarassaco, gerani selvatici, salvia dei prati, origano, chelidonie, fragole, artemisie, acetosella, vecciarine varie, erba viperina, ombrellifere, sileni e quant’altro si può trovare in questo periodo. Guardando bene questa fragile piantina fluttuante al venticello pomeridiano, che cominciava ad alzarsi, all’improvviso mi sono ricordato che soltanto gli anemoni si comportano così. Alzando lo sguardo, più in là ne ho visto un’altra, un’altra ancora e poi tante altre. Alcune con dei bei fiori viola e stami giallo oro.
“Un prato di pulsatille - ho pensato – qui a due passi da Aosta!”
Famiglia: ranuncolaceae. Genere: Anemone Pulsatilla. Il nome infatti deriva dal latino pulsare, per il caratteristico dondolio del fiore nel vento. Chi ha studiato omeopatia conosce bene Pulsatilla, perché è un rimedio molto utilizzato, quasi quanto l’aspirina in medicina allopatica. Così si chiama la medicina ufficiale. Pianta velenosa e irritante, quindi da non utilizzare assolutamente fresca come fitoterapico in quanto contiene una sostanza tossica, la protanemonina, che si deteriora però con l'essiccamento.
Rimedio omeopatico femminile per eccellenza. Ben si addice alle fanciulle o alle giovani donne di carnagione chiara, occhi azzurri, capelli chiari, con disturbi di circolazione periferica e mestruo irregolare.
Pulsatilla è un soggetto dolce e gentile, mutevole, che si scoraggia facilmente “la minima contrarietà la fa piangere,” ama essere consolata, non tollera i grassi alimentari, è freddolosa, ha sempre mani e piedi freddi, ma paradossalmente non ama il caldo. Tutti i disturbi che si curano col rimedio Pulsatilla migliorano col movimento dolce e all’aria aperta, peggiorano in una stanza calda e chiusa. E’ il rimedio principale delle cefalee che precedono o si manifestano in corrispondenza del ciclo mestruale, in cui il dolore spesso è localizzato a destra ed è di tipo pulsante, migliora con la pressione e all’aria aperta, peggiora invece in un ambiente chiuso e caldo.
Pulsatilla è una pianta protetta che, anche se presente ancora in diverse zone della valle d’Aosta, per esempio nei pressi del castello di Chenal, andrebbe salvaguardata ancora di più perché rischia di scomparire.

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